Consiglio: se hai dubbi clicca sulle parole evidenziate per trovarne il significato, ecco un esempio esplicativo.
Che cos'è l'artrosi?
L'osteoartrosi è un processo degenerativo-infiammatorio a carico della cartilagine ovvero del tessuto di rivestimento della superficie ossea a livello dell'articolazione. Tra i distretti corporei maggiormente interessati troviamo l'articolazione coxo-femorale, overo l'"anca".

La Coxartrosi, detta anche "osteoartrosi all’anca", è la più comune causa di dolore e limitazione della mobilità dell'anca, caratterizzata dal progressivo deterioramento della funzionalità articolare. Il che comporta una progressiva difficoltà a svolgere attività comuni che vanno dal piegarsi, vestirsi, indossare calze e scarpe fino a rendere fastidiosa persino una passeggiata.
Come capire se si soffre di Coxartrosi?
Superati i 50 anni 1 persona su 2 soffre di dolori articolari causati dalla Coxartrosi. I segnali caratteristici di questa patologia sono il dolore durante l'attività fisica e la rigidità dei movimenti della parte inferiore del corpo. Particolare attenzione va posta inoltre a chi, con il tempo e senza nessuna particolare motivazione, inizia a zoppicare. Il non corretto trattamento porta ad una progressiva riduzione della mobilità articolare, con conseguente deterioramento della qualità di vita sia lavorativa che relazionale.
Come è possibile curare la Coxartrosi?
Essendo una patologia degenerativa correlata spesso all'avanzare dell'età, tutt'oggi non esiste ancora un approccio univoco che consenta la completa guarigione.

La Coxartrosi nei casi avanzati trova una indicazione elettiva nella protesi totale dell'anca (PTA), o nelle situazioni intermedie nell'artroscopia. In pazienti selezionati ove la protesi d'anca o l'artroscopia non possono essere realizzati a causa dell'età avanzata del paziente, comorbilità o rifiuto del paziente ad affrontare un iter chirurgico può trovare indicazioni l'infiltrazione ecoguidata.
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Infiltrazioni ecoguidate, cosa deve sapere il paziente?
Le infiltrazioni sono iniezioni effettuate in corrispondenza dell'articolazione deteriorata. Il medicinale iniettato può variare a seconda del caso clinico potendo optare per l’utilizzo di cortisone e/o anestetico/acido ialuronico. L’utilizzo di un farmaco o dell’altro varia in base all'anamnesi effettuata in studio, alla visione dell’imaging radiologico(RX, RMN, TC, etc…) disquisendo con il paziente dettagliatamente in merito.

L’utilizzo dell’acido ialuronico, introdotto nella pratica medica alla fine degli anni ‘70, espilica la sua funzione di migliorare la mobilità articolare lubrificando direttamente l’articolazione, ridistribuendo gli stress biomeccanici a cui l’articolazione è sottoposta quotidianamente svolgendo quindi in ultima analisi una funzione condroprotettrice.
Le infiltrazioni ecoguidate sono sicure?
Per tutta la durata del trattamento lo Specialista è assistito da un’ecografia in tempo reale la quale permette, con certezza millimetrica, di raggiungere l’articolazione evitando nervi, arterie e vene principali. Prima del trattamento il paziente verrà informato in modo esaustivo riguardo i rischi di allergie dovute alle sostanze iniettate, bisognerà infatti comunicare eventuali allergie ai farmaci o ad altre sostanze.

Il rischio di infezioni articolari o nella sede di iniezione è estremamente raro (1‰) in quanto si utilizza materiale sterile e si osservano tutti i requisiti previsti per una disinfezione efficace.

Un’altra complicanza estremamente rara è l’edema transitorio della testa femore (2‰), evento idiopatico transitorio responsivo a terapia con bifosfonati/elettroterapia antalgica. Vi è inoltre la possibilità di incorrere in reazioni nervose vaso-vagali ("abbassamento della pressione, ipotensione") come conseguenza della distensione articolare.
Che cos’è l’acido ialuronico? Quali benefici apporta?
L'acido ialuronico è un componente importante dalla funzione lubrificante ed ammortizzante che contribuisce a lubrificare l'articolazione e ad attutire gli stress meccanici. Inoltre, protegge la cartilagine dalla penetrazione di cellule infiammatorie e dagli enzimi litici che la degradano.

Nei pazienti affetti da artrosi è possibile osservare, tra l'altro, anche una riduzione delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale, associata ad una riduzione della sintesi e del peso molecolare dell'acido ialuronico direttamente nell'articolazione artrosica.

Il liquido sinoviale, arricchito di acido ialuronico migliora le capacità reologiche determinando:
  • attenuazione del dolore;
  • miglioramento della mobilità articolare e prevenzione del degrado cartilagineo con miglioramento delle attività di vita quotidiana;
  • effetto antinfiammatorio;
  • riduzione del versamento intra-articolare;
  • ricostruzione dello stato amorfo superficiale della cartilagine e aumento della densità dei condrociti (cellule della cartilagine).
Le opzioni conservative includono l'uso di farmaci antinfiammatori, analgesici, steroidi, condroprotettori e interventi di natura fisioterapica; in questo contesto le infiltrazioni di acido ialuronico possono essere validamente usate nel trattamento di patologie dolorose comuni legate a condizioni degenerative articolari tipiche della Coxartrosi.
Le iniezioni di acido ialuronico sono dolorose? A cosa servono?
La procedura infiltrativa dura pochi minuti. A seguito dell'infiltrazione si può presentare un dolore che può variare da un "semplice fastidio" ad un dolore "lievemente" più intenso. Il medico Specialista durante la visita consiglierà al paziente l'antidolorifico più idoneo da utilizzare.

La procedura infiltrativa può essere ripetuta, se ritenuta opportuno, a distanza di tempo (6 mesi, 1 anno). La finalità del trattamento è quella di ridurre la sintomatologia algica, dolorosa riferita dal paziente. Soltanto un accurato colloquio può chiarire i limiti ed i reali benefici della procedura.
Video di un'infiltrazione ecoguidata all'anca
Informativa di Sostanze presenti
La somministrazione di prodotti cortisonici/AC.Ialuronico per trattamenti infiltrativi endoperiarticolari può comportare l'insorgenza, nella sede interessata, di algia ("dolore") per le prime 24-48 ore. L'intensità dello stesso può essere minima ("solo un lieve fastidio") o un dolore più intenso. Tale evenienza ("dolore") può presentarsi sia alla prima seduta infiltrativa che a quelle successive.

Nel giorno stesso del trattamento occorre evitare ipersollecitazioni funzionali del segmento anatomico interessato (es. gomito, spalla, ginocchio o caviglia). Esempio: se l'iniezione è stata effettuata alla spalla bisogna evitare di sollevare borse della spesa pesanti, fare palestra, lavare i vetri di casa, etc… Se, invece, l'iniezione è stata fatta al ginocchio bisogna evitare di fare corsa, spinning, nuoto, salire e scendere da una scala per fare pulizie, etc…
Cosa fare in caso di comparsa di dolore in seguito all'infiltrazione
Oltre alla crioterapia locale ("ghiaccio" che va applicato con una frequenza di 3 volte al giorno per 20 minuti), può essere assunto un antidolorifico:
  • Paracetamolo 1000 1cp × 3/die (es. Tachipirina, Efferalgan, etc…);
  • Paracetamolo + Codeina (es. Tachidol 1 bustina per 2-3 volte al giorno, Co-Efferalgan una compressa per 2-3 volte/die etc…).
  • Qualora si fosse allergici al Paracetamolo si può optare per:
  • Novalgina 15-20 gtt × 2-3/die;
  • Contramal 15-20 gtt × 2-3/die.
Rischi
Gentile Paziente,

Le infiltrazioni ecoguidate prevedono l’iniezione, sotto guida ecografica, di farmaci (Acido Ialuronico, Anti-infiammatoristeroidei, FANS, Anestetici locali) all’interno dell’articolazione coxofemorale (“anca”). Lo scopo della terapia è quello di curare la sintomatologia dolorosa come esito di patologia traumatica o degenerativa del sistema muscolo-scheletrico.

Lei dichiara di essere stata/o informata/o in modo esauriente riguardo:
I rischi di allergie dovute alle sostanze iniettate; Lei dovrà comunicare in modo preventivo durante l’anamnesi eventuali allergie ai farmaci o ad altre sostanze. il rischio di infezioni articolari o nella sede di iniezioni (ESTREMAMENTE rari 1‰ in quanto si utilizza materiale sterile e si osservano tutti i requisiti previsti per una disinfezione efficace). edema transitorio testa femore 2‰, evento idiopatico transitorio responsivo a terapia con bifosfonati/elettroterapia antalgica la possibilità di reazioni nervose vaso-vagali come conseguenza della distensione articolare l’indicazione alla terapia infiltrativa e delle caratteristiche delle sostanze iniettate.
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